
Rinnovo impianto elettrico significa risparmio in bolletta
E ormai noto che il presso dell’energia elettrica sta aumentando, i rincari in bolletta si attestano intorno al 30% per l’energia elettrica.
Molti sperano che il governo ponga un freno a questi aumenti con una calmierazione dei prezzi da eseguire investendo somme ingenti.
Purtroppo le notizie in tal senso non sono incoraggianti, recentemente, infatti (notizia del 04/12/2021) il consiglio dei ministri non ha raggiunto l’accordo per la formula attuativa che consenta di calmierare i prezzi dell’energia.
Ma cosa possiamo fare noi per sopperire a questi nuovi rincari?
La risposta e semplice bisogna considerare che
rinnovo dell’impianto elettrico significa risparmio in bolletta
Rinnovare l’impianto elettrico può portare ad un risparmio di circa il 25% in bolletta, risparmio che andrebbe quasi ad abbattere i rincari di cui stiamo parlando. Bisogna poi considerare, inoltre, che le aziende potrebbero usufruire di sgravi fiscali per gli ammortamenti.
Sia per le aziende che per i privati, secondo noi, è giunta l’ora di pensare seriamente alla ristrutturazione degli impianti, puntando anche sull’ ambiente.
Difatti lo stato ha prospettato degli eco bonus per chi ristruttura i propri impianti aumentando la classe energetica.
Questo ridurrebbe ulteriormente la spesa per l’ammortamento.

Diverse sono, dunque le soluzioni a cui poter pensare per ridurre gli aggravi in bolletta senza spendere cifre esorbitanti.
- Riammodernare l’impianto elettrico migliorandone la classe energetica per poter risparmiare anche sull’ investimento iniziale.
- Installazione di pannelli fotovoltaici che, oltre agli incentivi statali, prevedono anche la produzione in proprio dell’energia e, quindi, un risparmio che, talvolta può anche azzerare la bolletta (soprattutto per le abitazioni).
- L’installazione di impianti domotici che vadano a controllare gli sprechi energetici.
Queste sono solo alcune delle soluzioni che le aziende ed i privati possono attuare per arginare i rincari e essere, nel proprio piccolo, non più fruitori passivi ma attori nella partita energetica.

Training on the job impianti meccanici
Costruire impianti meccanici elettro-idraulici è molto importante ma spesso viene trascurata la formazione di coloro che materialmente andranno ad utilizzare gli impianti stessi.
Training on the job impianti meccanici.

Il nostro training on the job si svolge dopo la fase di testing degli impianti e si svolge in modo consequenziale ad essa. In alcuni casi i tecnici addetti all’utilizzo di una particolare macchina possono essere coinvolti anche nell’ osservazione dei test che vengono effettuati.
L’utilizzo di una nuova macchina può comportare diversi problemi di gestione, soprattutto se quest’ultima si integra con altre già presenti nel parco aziendale.
Se si tratta di un sistema idromeccanico completamente nuovo, ovvero di una macchina che svolge compiti mai eseguiti dall’azienda, sarà opportuno far affiancare i dipendenti da un esperto per un periodo più o meno lungo.
Durante il training bisognerà formare il dipendente riguardo alle interfacce software che il sistema idromeccanico utilizza per eseguire le operazioni.
Se, ad esempio, l’azienda cominciasse ad occuparsi della tornitura di pezzi meccanici attraverso dei torni a controllo meccanico, bisognerà formare i dipendenti sui software che la macchina usa, su come questi vengono integrati con i computer esterni e, soprattutto, sui tempi e le modalità di risposta della macchina dopo aver programmato le istruzioni.
Altrettanto importante sarà formare i dipendenti sulla composizione di alcuni pezzi mobili del tornio, come ad esempio il maschio che va inserito con un processo denominato maschiatura. Alcuni torni eseguono un controllo rigoroso di questo processo che, se venisse eseguito in modo sbagliato, potrebbe portare a gravi incidenti.
Attualmente le macchine non consentono l’uso del tornio se la maschiatura non è stata eseguita a regola d’arte.
Esempi simili possono essere mostrati con macchine fresatrici, piegatrici e saldatrici.
In caso di sostituzione macchine per ammortamento aziendale, il training riguarderà soprattutto la formazione dei dipendenti sulle differenze tra le macchine usate in precedenza e quelle che andranno a sostituirle.
Bisognerà mostrare ai dipendenti i controlli software, eventualmente nuovi, che vengono effettuati e le azioni che il computer invia. Bisognerà capire quali controlli possono essere bypassati e quali risultano invece fondamentali per la sicurezza.
Tutto questo richiede una precisa formazione che va svolta con l’affiancamento di esperti e non può essere demandata a dipendenti più esperti che, comunque verranno coinvolti per rendere il training più efficace.
Nulla può essere lasciato al caso.

Ricerchiamo una figura professionale
Si ricerca una figura che abbia competenze nella realizzazione di schemi/disegni di quadri elettrici con l’ausilio di programmi in ambiente autocad e che sia di supporto all’officina quadri nella materiale realizzazione del quadro progettato.
Inviare il CV a info@marimpspa.com

Ricerchiamo una figura professionale
La nuova risorsa dovrà occuparsi di:
- Predisposizione delle offerte tecnico-economiche da presentare al cliente;
- Sviluppare i computi metrici, con l’uso di specifici elenchi prezzi e relativi capitolati d’appalto, prestando attenzione anche all’organizzazione e suddivisione in opere e sotto-opere dello stesso per una chiara interpretazione in base alla complessità dell’opera sottoposta a stima;
- Valutazioni tecnico-economiche relative alle commesse in fase di progettazione e realizzazione;
- Stimare i prezzi unitari e ne redige le analisi di prezzo;
- Classificare le lavorazioni;
- Redigere gli elaborati economici per l’emissione di progetti quali: Computo Metrico Estimativo, Stima Generale, Elenco Prezzi, Analisi Nuovi Prezzi, Quadro di Percentualizzazione delle opere a Corpo, Incidenza della Manodopera.
Si richiede esperienza nel settore.
Inviare il CV a: info@marimpspa.com
I candidati che soddisfano i requisiti della Società saranno contattati per un colloquio.

Ricerchiamo con urgenza un ingegnere elettrico.
La figura che ricerchiamo è un ingegnere con esperienza nel campo elettrico che possa occuparsi dell’attività di coordinamento e verifica della fase esecutiva tenendo ben presente il capitolato e i tempi di esecuzione, che sappia individuare le opere da eseguire, che sia capace di svolgere analisi tecno-economiche e sia in grado di supportare l’ufficio acquisti. La figura che ricerchiamo deve eseguire un iter che và dall’esecuzione del progetto, alla verifica, al collaudo e alla messa in esercizio degli impianti svolgendo anche sopralluoghi in cantiere.
Inviaci il tuo CV a: info@marimpspa.com
Sarai subito ricontattato per un colloquio.

Incentivi per efficientamento impianti industriali
Sentiamo spesso parlare degli incentivi fruibili per l’efficientamento energetico delle case, ad esempio l’incentivo del 110%, quindi, in tema di efficienza, risulta lecito chiedersi se esistano agevolazioni per l’efficientamento degli impianti industriali
Incentivi per efficientamento impianti industriali
Proprio come per le abitazioni, anche per le aziende che investono nell’efficientamento degli impianti sono previsti incentivi.
Questi incentivi consistono sostanzialmente in crediti di imposta con percentuali variabili a seconda degli interventi di ammortamento realizzati.
In sostanza lo stato riconosce un credito di imposta ad ogni azienda che realizzi investimenti in beni strumentali.
Possono fruire di questa agevolazione fiscale tutte le aziende che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato. Come precisato dal Ministero dello sviluppo economico gli ammortamenti dovranno essere effettuati (ovvero l’ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione) entro il 31 dicembre 2022.
Le incentivazioni riguardano:
- Beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati
Per il 2021
- 50% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 30% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
- 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
Per il 2022
- 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
- 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
- Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0
-
- 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro. Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.
- Altri beni strumentali materiali (ex Super Ammortamento)
- 2021: 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
- 2022: 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
- Altri beni strumentali immateriali
- 2021: 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1milione di euro.
- 2022: 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1milione di euro.
Conviene, dunque, pensare ad un investimento che possa rendere efficiente sotto tutti gli aspetti la nostra impresa e, nel contempo, farci risparmiare.

Cosa sono i certificati bianchi?
Iniziamo con questo articolo a parlare del mercato dei certificati bianchi che deriva dell’efficientamento energetico.
In altre parole cercheremo di capire come produrre titoli negoziabili dal proprio efficientamento energetico.
Cosa sono i certificati bianchi?
I certificati bianchi sono proprio i titoli negoziabili di cui stiamo parlando e possono essere prodotti attraverso l’efficientamento energetico.
La cosa più interessante è che questi titoli possono poi essere rivenduti, ma andiamo per gradi.
In questo articolo parleremo, innanzitutto, di come si possono ottenere i certificati bianchi e di quali aziende possono richiederli.
Il meccanismo dei certificati bianchi è stato introdotto in Italia nel 2005 ed è uno dei principali strumenti, se non il principale, usati per promuovere l’efficientamento energetico in Italia.
Vediamo innanzitutto cos’è un certificato bianco.
Quando un’azienda, attraverso operazioni di efficientamento energetico, riesce a risparmiare una tonnellata equivalente di petrolio (TEP), cioè a produrre attraverso fonti energetiche rinnovabili e sostenibili l’energia equivalente prodotta dalla combustione di una tonnellata di petrolio, allora il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) riconosce a questa azienda un certificato bianco.
Quali aziende possono ottenerli?
Le principali aziende che possono ottenere i certificati bianchi sono:
- Le Energy Service Company, ovvero quelle compagnie che si occupano proprio delle forniture energetiche.
- Le aziende pubbliche e private che hanno nominato un esperto in gestione dell’energia.
- Le aziende pubbliche e private che sono provviste di un sistema di gestione dell’ energia.
I certificati bianchi vengono chiamati anche TEE ovvero Titoli di Efficientamento Energetico ed esiste un vero e proprio mercato di tali titoli. Questo consente a chi li acquisisce di poterli rivendere.
Nel prossimo articolo parleremo di come i prezzi dei TEE sono lievitati negli ultimi anni per comprendere la reale convenienza del produrre certificati bianchi.

Riconversione green degli impianti elettrici industriali.
Il nuovo governo Draghi ha posto subito l’accento sulla riconversione green dell’industria italiana.
La grande disponibilità di nuovi fondi provenienti dal recovery found e dal MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) ha creato un’occasione più unica che rara per l’industria italiana in tal senso.
In attesa dei criteri con cui saranno distribuiti tali fondi possiamo, già da adesso, cercare di capire quali sono gli interventi che ciascuna industria può effettuare per transire nella galassia green.
Difatti, come sempre avviene nel mondo dell’imprenditoria, giocare d’anticipo può portare vantaggi enormi. Spesso, però, per anticipare i tempi, basta guardare a quanto già si dispone e, forse, non abbiamo considerato.
Sappiamo bene che le aziende, fatte salve alcune eccezioni, a causa della pandemia stanno avendo enormi difficoltà ad andare avanti, per questo proponiamo uno sguardo attento ed oculato nell’analizzare quali possono essere gli interventi effettuabili.
Bisogna comprendere, compatibilmente con il proprio budget, quali interventi poter effettuare e se questi possono portare ad un vantaggio economico in tempi non troppo lunghi.
Riconversione green degli impianti elettrici industriali
Per questo, prima di pensare a grossi investimenti quali possano essere impianti fotovoltaici, eolici etc per produrre energia guadagnando, diamo un attimo uno sguardo a quali possono essere i possibili vantaggi economici di una transizione green.
- Il risparmio.
Una vera transizione ecologica comporta un sensibile risparmio energetico e di risorse, risparmio che ha una ricaduta economica positiva quasi immediata sull’azienda. - Se si effettuano interventi mirati ed integrati fra loro, guidati da chi ha anni di esperienza anche commerciale nel campo, l’azienda può facilmente accedere ad incentivi statali considerevoli che riducono soprattutto gli oneri fiscali.
- Contribuire con i fatti alla riduzione dell’impatto ambientale.
Tra i veri interventi che le aziende possono effettuare per iniziare la loro riconversione green, il primo da considerare è l’efficientamento dell’impianto elettrico.
Impianti elettrici obsoleti possono dare luogo a dispersioni in diversi punti che, oltre a disperdere energia, risultano pericolosi per diversi motivi.
Accumuli elettrici dovuti a cavi vecchi o a piegature possono generare cortocircuiti che creano danni gravi come, ad esempio, gli incendi.
Ma questo non è l’unico danno che l’obsolescenza dell’impianto elettrico può provocare.
Impianti vecchi con cavi costruiti in modo da formare diverse spire elettriche generano campi magnetici che si propagano anche attraverso le pareti e sono molto nocivi per chi lavora nell’azienda, soprattutto.
La corrosione delle plastiche di isolamento può creare danni localizzati e riparabili ma che hanno comunque un costo e non provocano un effettivo beneficio in termini di risparmio.
Una corretta analisi elettrica dell’obsolescenza di un impianto necessità un approccio professionale che riveli con accuratezza il reale stato dell’impianto, prevedendo anche piccoli interventi per risparmiare energia, come la sostituzione dell’impianto di illuminazione con sistemi led e/o l’installazione di cavi elettrici di nuova generazione che riducano la resistenza elettrica complessiva e quindi lo spreco energetico. Un intervento certificato di questo tipo sull’impianto elettrico, condotto da professionisti del settore, può portare quindi ad un risparmio considerevole e far accedere ad incentivi statali.
In sintesi, possiamo cominciare la transizione green della nostra azienda partendo con interventi semplici, mirati e convenienti sull’impianto elettrico.

L’impianto elettrico industriale
In questo articolo ci occuperemo della descrizione generale di un impianto elettrico industriale per comprendere maggiormente quali sono le complessità e le criticità che coinvolgono la costruzione e la messa in opera di un impianto del genere, sottolineando le differenze che sussistono tra impianti elettrici per abitazioni ed impianti elettrici industriali, cercando anche di comprendere quali possano essere le differenti esigenze che possono presentarsi da industria ad industria.
L’impianto elettrico industriale
La posa, la costruzione, il collaudo e la messa in esercizio di un impianto elettrico industriale risultano molto diverse rispetto a quelle di un impianto abitativo. Innanzitutto, bisogna capire quale deve essere la tensione di esercizio che dovrà sopportare l’impianto, quali potenze sono richieste e se ci sono variazioni di carico, sia nella tensione che nella potenza, che l’impianto deve fornire.
Bisogna anche capire quale deve essere l’intensità corrente minima che bisogna portare all’ingresso dell’impianto.
Fondamentale è poi capire se questi valori di tensione, potenza, ed intensità di corrente vengono utilizzate tal quali oppure vi è necessità di variazioni a seconda della macchina o del gruppo di macchine, quando l’impianto è a regime.
Ci sono poi macchine che necessitano di diversi valori di tensione, potenza ed intensità di corrente a seconda del lavoro che stanno compiendo.
Un tornio, ad esempio, può avere bisogno di diversi valori di esercizio a seconda del pezzo che si sta lavorando o delle diverse fasi di lavorazioni di uno stesso pezzo.
Nella fase di sgrossatura può essere richiesta una minore potenza, mentre in altre fasi una potenza maggiore.
Va anche tenuto presente che tra Potenza , tensione ed intensità di corrente d’esercizio resta valida la seguente relazione:
W = VI
Questa relazione crea sicuramente dei vincoli di esercizio ma offre anche la possibilità di regolare il flusso di corrente e di tensione a seconda delle necessità, consentendo di conservare la stessa potenza.
Una fresatrice, invece, potrebbe avere bisogno di una potenza di esercizio costante senza subire sbalzi.
Diversamente una piegatrice industriale potrebbe necessitare di potenze variabili a seconda dei materiali che piega e dell’angolo di piegatura.
Altro vincolo da rispettare è sicuramente dato dalla gamma di tensioni che la rete elettrica mette a disposizione, non è possibile strutturare un impianto con una tensione variabile in ingresso, quindi, sarà il bilancio di esercizio complessivo a determinare quale sarà il potenziale in ingresso che andrà richiesto.
Per l’intensità di corrente, bisognerà successivamente, valutarne il tetto massimo, riferendosi alla massima potenza di esercizio richiesta.
In fase di costruzione dell’impianto elettrico industriale si potranno poi predisporre localmente dei trasformatori di corrente e/o di tensione che consentano di modulare i tre fattori elettrici di esercizio (potenza, tensione ed intensità di corrente) in modo ottimale per ciascun gruppo di macchine e per i lavori che bisogna eseguire.
Nei successivi articoli tratteremo qualche esempio di
impianto elettrico industriale
differenziando gli impianti a seconda del dimensionamento richiesto dall’ industria committente.

Il controllo costante dell’impianto elettrico
L’articolo 10, comma 1 del DM 37/08 regolamenta la manutenzione ordinaria degli impianti elettrici e non ne prevede la redazione di un progetto afferente alla manutenzione stessa.
Alcune aziende, tra cui Marimp, però ritengono opportuno redigere ugualmente un progetto che descriva adeguatamente le modifiche apportate durante una manutenzione ordinaria e le motivazioni di tale manutenzione.
Tali “progettini” di manutenzione ordinaria consentono qualcosa di più importante:
Il controllo costante dell’impianto elettrico.
Difatti, la redazione ed il riordino di progetti di manutenzione ordinaria consente una più facile individuazione di eventuali problematiche più serie che possono essere risolte solo attraverso una manutenzione straordinaria.
Tenere un archivio di “aggiornamenti dell’impianto” rende possibile capire più velocemente quando c’è bisogno di una revisione o di un ammodernamento straordinario.
In un certo qual modo, la manutenzione ordinaria può essere vista come un aggiornamento che viene effettuato sul sistema operativo di un computer, mentre la manutenzione straordinaria può essere paragonata all’installazione di un nuovo software o, addirittura, di un nuovo sistema operativo. Tenere presente i passi ordinari svolti rende più efficaci i passi straordinari.